«Ad consolationem legentium»
Il Marco Polo dei Domenicani
a cura di
abstract
Fin dall’inizio del Trecento i Domenicani dedicano una speciale attenzione al Devisement dou monde di Marco Polo e Rustichello da Pisa, intuendone il valore scientifico e le potenzialità come strumento per l’evangelizzazione dell’Asia. Mediante una stratificata opera di traduzione e talvolta di riscrittura, l’Ordine si appropria del libro, modificandone in parte pubblico e ruolo e promuovendo il suo autore, sebbene laico, ad auctoritas. Avvalendosi di più metodi di indagine (filologico-linguistico, storico-culturale, archivistico-documentario), i contributi raccolti in questo volume offrono una rappresentazione del rapporto tra Marco Polo e i Predicatori. Il primo frutto di queste ricerche è il ritrovamento di una pergamena custodita presso l’Archivio di Stato di Venezia che certifica definitivamente la presenza di un rapporto diretto tra Marco Polo e i frati del convento dei SS. Giovanni e Paolo, centro di rilievo, legato alla cultura laica da una fitta rete di rapporti che si estende a figure di spicco del preumanesimo veneto. Il secondo livello d’indagine riguarda l’opera del frate Francesco Pipino da Bologna, che con la versione P e il Chronicon assicura al testo di Marco un successo internazionale e di lunga durata.
Dominican friars • Medieval chronicles • Tartars’ history • Preaching friars and Paduan Humanism • Conv • Order of Preachers • Dominican Order • Rewriting intervention • 1170 • VII • Marco Polo’s Medieval Audience • Marco Polo • Translating in Medieval Western Culture • Nicoluccio d’Ascoli • soppr • Filippino da Ferrara • Dominican Reception • Manuscript description • Francesco Pipino • Textual Studies • C • Devisement dou monde • SS • Iacopo Passavanti • Albertino Mussato • Francesco Pipino OP • Devisement dou Monde (textual Tradition) • Giovanni dalle Boccole • Audience and reception Studies • History of Venice • Sermones • Giovanni e Paolo (Venezia) • Medieval Translation • Giovanni e Paolo • Text and Transmission