Sezione 3. Libri di materia medica: lettori, collezioni di ricette, manipolatori di segreti
abstract
Dal XV secolo, grazie all’affermarsi della stampa a caratteri mobili, i libri di materia medica si moltiplicarono in tutta Europa – in greco e in latino prima, e poi soprattutto nelle lingue nazionali, ampliando notevolmente il pubblico di fruitori e appassionati di materia medica. Gli erbari vennero arricchiti di illustrazioni – prima naif, poi sempre più attendibili – per aiutare nell’identificazione delle piante, fattore cruciale per il loro corretto impiego nella manipolazione dei medicinali. Spesso accadeva che anche lettori alfabetizzati ma non particolarmente colti riempissero i margini bianchi di quei libri a stampa aggiungendo figure di piante, o correggendo quelle stampate in base all’osservazione diretta e alla propria esperienza personale. Molto spesso i lettori/fruitori commentavano i testi stampati, o aggiungevano alla fine del libro carte manoscritte con ricette da preparare al bisogno o già sperimentate. Nella prima età moderna si moltiplicarono anche i libri di ricette a stampa – chiamati ‘libri di segreti’ – che insegnavano alle persone comuni a preparare da sé rimedi medicinali per le indisposizioni più comuni. Molti individui continuarono comunque per secoli a compilare ricettari manoscritti ad uso personale, assemblati attingendo a più fonti: ricette suggerite da conoscenti e amici, ricette di medici e di empirici molto famosi, ricette attinte da libri a stampa ecc. Qualche appassionato indagatore della materia medica poteva anche brevettare un rimedio medicinale, previa valutazione positiva del locale Collegio Medico.