Il libro dei cammelli errabondi e di quelli che li radunano
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Il libro dei cammelli errabondi e di quelli che li radunano è composto da 175 domande di tema filologico, letterario, etico, filosofico, scientifico, di costume e dalle relative risposte. Ha la forma di un dialogo fra il letterato al-Tawḥīdī e il filosofo Miskawayh elaborato alla fine del X secolo nel clima creato dall’ambientazione della filosofia e della scienza greca nella cultura arabo islamica. Da questa opera, di cui viene presentata qui la prima traduzione integrale in una lingua europea, emerge il ritratto di un ambiente multiculturale, intellettualmente curioso e aperto, in cui è lecito per esempio, interrogarsi sul rapporto tra ragione e legge religiosa, o sul perché distruggere è più agevole che costruire, uccidere più semplice che far vivere. Se un senso ultimo si deve cercare nell’interrogare i testi, è proprio quello della conoscenza di un passato che aiuti ad aprirsi con coscienza critica al presente, perché «la gente osteggia ciò che non conosce».