Rivista | Axon
Fascicolo | 2 | 2 | 2018
Articolo | La legge di Taso sul vino e l'aceto

La legge di Taso sul vino e l'aceto

Su questa epigrafe frammentaria rinvenuta a Taso e risalente approssimativamente al secondo quarto del V secolo a.C. è conservata la più antica legge relativa al commercio del vino e dell’aceto nel mondo greco. Data la condizione mutila dell’iscrizione non si conosce con certezza quale fosse il divieto stabilito, ma in caso di infrazione era prevista la confisca della merce e il pagamento di una multa pari a un sesto del valore della merce, da versare alle divinità di Atena Poliouchos e di Apollo Pythios, più un’altra multa del medesimo importo da corrispondere al delatore. Tali misure dimostrano l’interesse pubblico per il commercio del vino nella Taso classica, permettendo così di accostare tale documento ad altri risalenti alla fine del V secolo che riferiscono ulteriori norme relative alla medesima materia. Tra le norme riferite dalla presente epigrafe ve ne è una che vietava il ricorso al giuramento di estraneità ai fatti contestati, accostabile ad analoghi strumenti giudiziari attestati anche altrove. Il collegio dei Trecento incaricato di riscuotere le cauzioni versate da chi intentava una causa non era un organo di governo oligarchico investito di poteri giudiziari, bensì più probabilmente un semplice organo giudiziario deputato a giudicare le cause commerciali.


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Presentato: 28 Giugno 2018 | Accettato: 21 Settembre 2018 | Pubblicato: 20 Dicembre 2018 | Lingua: it

Keywords Collegio dei Trecento Taso Giuramento Apollo Pythios Atena Poliouchos Commercio del vino


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