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Volume | Marconi in frammenti
Chapter | Detector magnetico in scatola di sigari. Il mito ‘fai da te’
Abstract
L’oggetto analizzato in questo contributo è una piccola scatola di sigari di legno di circa 25 centimetri di larghezza per 16, alta qualche centimetro, con i bordi colorati di rosso e nero e il fondo sostituito da una tavoletta di legno che sborda rispetto alla scatola. Notiamo che è una scatola di sigari per via delle molte iscrizioni sul legno, dei resti delle etichette del monopolio e del marchio Conte di Cavour. Ma contiene anche due magneti a ferro di cavallo, è fissata a una tavoletta di legno che ne sostituisce il fondo e contiene una bobina di fili di rame attraverso cui passa una trecciola di fil di ferro e seta.
Questo oggetto si presenta come una riproduzione del prototipo del detector magnetico di Guglielmo Marconi, uno strumento per ricevere segnali telegrafici a distanza (precedente alla valvola termoionica) che utilizzava il principio dell’isteresi magnetica e la legge di Faraday-Neumann per rivelare onde elettromagnetiche. Era considerato molto più affidabile del coherer, una tecnologia precedente ritenuta instabile e soggetta a scariche atmosferiche, che quindi impediva una ricezione continua del segnale.
Submitted: May 24, 2024 | Accepted: July 11, 2024 | Published Nov. 4, 2024 | Language: it
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Permalink http://doi.org/10.30687/978-88-6969-881-1/003