Syriaca

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Aims & Scope

Nonostante la diffusione sempre più ampia degli studi e delle traduzioni, la cultura siriaca rimane ancora un segreto ben custodito.

Originaria della città mesopotamica di Edessa, nell’attuale Turchia sud-orientale, la lingua siriaca (una varietà di aramaico) funge, fin dal II secolo della nostra era, da veicolo di una raffinatissima letteratura, prevalentemente cristiana nei contenuti. Caratteristica tra le più salienti della cultura siriaca è di essere stata una cultura, per sua naturale vocazione, vettoriale: i siriaci, concentrati soprattutto nell’area della Mesopotamia, e perciò sparsi inizialmente tra l’Impero Romano e gli imperi iranici (partico e sasanide), costituirono fin dall’inizio un ponte tra la cultura ellenistica dell’oriente romano e la cultura persiana, recando con sé anche una non trascurabile eredità locale, dagli Assiri ai Babilonesi ai Medi. Nel Medioevo i siriaci, cristiani già da secoli, si trovarono immersi nel mondo islamico e furono attori decisivi per la trasmissione ai musulmani della filosofia e della scienza greche, in particolare la logica e la medicina. Ben presto, infatti, tra il V e il VI secolo, i siriaci iniziarono a tradurre dal greco numerose opere, soprattutto di Aristotele e Galeno; e le prime traduzioni in arabo di testi di questi autori non furono effettuate direttamente dal greco, ma dalle versioni siriache di quei testi. La cultura siriaca si trovò dunque alle origini di quel processo culturale che avrebbe, secoli dopo, riportato la filosofia aristotelica e la medicina galenica in Europa, dopo una lunga interruzione. Ancora protagonisti anche politici durante le invasioni mongoliche del XIII secolo, i siriaci conobbero in seguito un lungo periodo di relativa decadenza culturale, fino a ritrovare nuovo vigore tra Ottocento e Novecento, grazie a una diaspora globale e a una fiorente stagione di studi scientifici sulla loro cultura, che non accenna tuttora a scemare.

Oltre alla sua vocazione interculturale, il mondo siriaco si è distinto per una letteratura di alto valore estetico, privilegiando fin dalle origini una poesia di forte densità simbolica e una prosa artistica di grande fascino. Il primo grande autore siriaco, Efrem il Siro (IV secolo), è anche il più grande poeta di questa cultura. Diversi generi spiccano per la loro presenza persistente nei secoli e, spesso, per la grande qualità letteraria: la storiografia; l’agiografia; il commento biblico; la polemica con l’islam; la trattatistica teologica, in particolare quella di soggetto mistico, di eccezionale interesse, nel cui ambito si incontra l’altro massimo autore della letteratura siriaca, Isacco di Ninive (VII secolo), la cui grandezza fu presto riconosciuta, al punto che, unico tra gli autori siriaci insieme a Efrem, Isacco fu tradotto dal siriaco in greco, e dal greco si diffuse poi anche nel Medioevo latino.

La collana intende ospitare monografie e volumi collettanei, dando spazio anche a edizioni e traduzioni di testi siriaci. 


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